Weekend a Sinnai

La bellezza di Sinnai è infatti dovuta dal paesaggio verde, dal mare e dai monti che si possono visitare o da soli o tramite visite guidate

Sinnai

Tutti i paesi della Sardegna sono pieni di storie e curiosità, nei diversi secoli  passati a poco a poco altre civiltà hanno costruito ciò che siamo ora. Credo che chi sia appassionato di storia debba per forza percorrere le sue strade e scoprire a poco a poco ogni pietra che rappresenta la sua storia. Dal 22 agosto 1218 abbiamo la certezza di questo piccolo centro vicino a Cagliari, grazie ad un documento sottoscritto dal papa, che lasciava al convento di San Saturnino varie chiese tra cui “Santa Victoria de Sinai”. Esso fu un edificio di culto in nome della Santa Vittoria che ebbe risonanza nel Medioevo. Breve storia della Santa: Anatolia e Vittoria rifiutarono delle nozze con due patrizi (nobili romani)  che le mandarono in esilio nei loro possedimenti. Nel territorio di Trebula però vi era un dragone e Domiziano, padrone di Trebula, va dalla Santa a chiederle aiuto cibandola e dissetandola.

Dopo un breve diagolo, Vittoria esorta Domiziano ad abbandonare agli idoli e ad avvicinarsi a Gesù cosicché il drago possa fuggire via.  Così si accordarono e dopo due giorni Vittoria andrà nella città di Trebula dove scaccio via il drago grazie alla fede nel Signore, esso fuggì. Vittoria divenne una Santa e presto sessanta ragazze e più diventarono sue discepole. Vittoria fu esule per tre anni a Trebula, il vecchio pretendente tento continuamente di sposare Vittoria anche per il suo vasto patrimonio che donava ai poveri così fu inviata una statuetta di Diana da venerare alla vergine, ma rifiutandosi di venerarla fu uccisa. Sul luogo del martirio venne edificato un sacello e già una chiesa era presente nel VIII secolo e fu ricostruita alla fine del XI. 

La Pineta, un’immensa foresta con un cuore verde che batte all’interno

Panoramica di Sinnai

Mia madre mi racconta sempre di Sinnai, un piccolo paesello di qualche centinaio di persone, quando lei abitava lì. Non era evoluto come Olbia, forse era alla sua nascita poiché un centro ancora più piccolo. Quando era piccola quasi tutti erano agricoltori e aveva pezzi di terreno dove poter coltivare, dato che era una paesetto povero. Mi ha sempre raccontato di Sinnai come un luogo di fantasia, dove quasi tutti erano felici e dove nonostante il cibo era poco, era buono. Sono stata parecchie volte a Sinnai perché lì abitavamo i miei bisnonni. Credo sia un piccolo paese da visitare dove conoscere davvero le origini della Sardegna. Perché le origini della nostra terra, non sono create dalle grandi città modernizzate, ma dai paesaggi e dai paesi piccoli dove ancora si parla dialetto e dove si va a funghi o si coltiva ancora la terra come una volta. Uno dei tanti racconti di mia madre, presentavano un luogo comune: la Pineta. Spesso camminava con il mio bisnonno tra gli alberi finché non trovavano coppiette che si baciavano, meta ancora ambita dagli innamorati, un’immensa foresta con un cuore verde che batte all’interno.

La bellezza di Sinnai è infatti dovuta dal paesaggio verde e dai monti che si possono visitare o da soli o tramite visite guidate. Sinnai, da dopo che mia madre si è trasferita, è diventata molto più grande e comprende più di sedicimila abitanti, nonostante resta ancora l’aria della Sardegna, racchiusa fra le sue mura. Tutt’ora le persone che abitano lì, a quanto mi hanno raccontato le mie cugine, riportano le tradizioni Sarde e la domenica si va a raccogliere funghi. Se vi capita di passare potrete ancora sentire l’odore fresco del bucato o il pane fresco cotto la domenica, oltre che dei tipici dolci sardi biscottati con il cioccolato sopra oppure i dolci fatti con pasta di zucchero e marmellata. Sinnai è in continua crescita sia sociale che di tradizioni, per questo una delle prime mete della vostra vacanza, se volete scoprire e trovare delle radici dovrebbe essere proprio questo piccolo paesino. 

Giovanna Manunta

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