Weekend a Castel San Pietro Terme

Castel San Pietro Terme è la città del buon vivere

Castel San Pietro Terme

Pensiamo ad un weekend a Castel San Pietro Terme, cosa offre questo luogo? La scelta è piuttosto vasta e le cose da vedere e scoprire sono forse più di quante possiate immaginare, più di quante possiate addirittura vedere in un intero fine settimana.

Siti archeologici, castelli e roccaforti, gallerie d’arte, ville e dimore storiche: insomma le proposte vanno bene un po’ per tutti. In questo articolo spenderemo solo alcune parole sullo stabilimento termale cittadino a cui dedicheremo, invece, un servizio intero nella sezione ad hoc dedicato alle terme. Qui vi proponiamo invece itinerari e bellezze che proprio dovete scoprire di questo territorio.

Partiamo con un tuffo nel passato: pensate che tra le diverse aree della città e nelle sue strette vicinanze sono ben sette le zone archeologiche e i siti rilevati, da quella di Claterna (tra Castel San Pietro e Ozzano) alla cava di Orto Granara, dal Podere Due Forni alla Cava Gayba di Liano. In queste zone sono stati recuperati reperti che risalgono all’età delle civiltà Villanoviane all’epoca romana al Medioevo e che raccontano una perfetta cronistoria di questi luoghi delineando perfettamente  lo sviluppo artistico, architettonico e urbanistico di queste zone. Un esempio su tutti è il ritrovamento della basilica paleocristiana dedicata ai Santi Pietro e Paolo dell’area di via San Pietro nei pressi dell’ex cinema Bios. Si tratta di uno dei ritrovamenti più importanti del territorio bolognese; la collocazione di questo sito archeologico è altrettanto significativa, trovandosi a ridosso dell’antica via Emilia, direttrice lungo la quale, sin dall’epoca romana, si sono sviluppate città importanti per i commerci ed i rapporti diplomatici tra impero e popolazioni autoctone. Dell’antica basilica sono ancora conservati le possenti mura perimetrali e le basi delle colonne della navata.

Facciamo un passo avanti nella storia e nell’architettura e respiriamo le atmosfere del medioevo e del rinascimento: nel centro storico cittadino è ancora visibile un torrione ed un tratto di mura che una volta appartenevano al sistema difensivo risalente al ‘400 che circondava l’intera città. Queste sono le testimonianze di una cinta muraria una volta imponente che comprendeva addirittura un camminamento completo che collegava il perimetro all’interno del castello principale.

Ciò che spicca di più è sicuramente il “cassero” che risale al 1200: è un edificio difensivo baluardo e simbolo della città all’interno del quale si trovava addirittura un teatro, probabilmente realizzato dopo il 1500 quando il territorio fu conquistato dalle armate dello Stato Pontificio ed il cassero esaurì la sua funzione di struttura difensiva.

Il teatro tuttora presente ospita circa 180 posti a sedere ed il Cassero da luogo chiuso è diventato invece uno spazio aperto dove confluisce l’anima culturale della città, dove si tengono spettacoli, conferenze e dove la cultura non solo viene ospitata ma si sperimenta e viene esportata altrove.

Alle spalle del Cassero si trova poi la massiccia torre dell’orologio che risale al 1300, altra struttura di avvistamento e difensiva che come spesso accade, con i rimaneggiamenti successivi, ha perso la propria funzione trasformandosi in altro. L’installazione dell’orologio, ad esempio risale al 1784 e grazie ad una continua manutenzione i meccanismi sono ancora intatti e l’orologio scandisce i lenti ritmi della cittadina emiliana che vanta il marchio di certificazione di Slow Food.

Il territorio di Castel San Pietro Terme è costellato di dimore e ville splendide da vedere, e se il tempo ve lo concede raggiungetele in bicicletta godendo degli splendidi paesaggi della campagna.

 A 10 chilometri da Castel San Pietro, nei pressi di Osteria Grande si trova la Palazzina al Palesio, un edificio che risale al 1500 curiosamente incompiuto. Una volta circondato da un grande parco e da giardini splendidi è ancora oggi esempio delle tecniche artistiche e di costruzione del bolognese.

Una volta qui non potete perdervi Villa Scarselli o meglio, il suo parco, dato che la struttura è completamente crollata. Lo spazio verde è assai particolare perché le piante presenti sono state collocate nel 1800.

Tra le altre magioni che spiccano in questi territori, sono oltre 5 gli esempi che si possono vedere, c’è anche Villa Paglia che si trova a metà strada tra Gallo Bolognese e Magione. Si tratta di un edificio imponente, spettacolare paradossalmente a ridosso della via Emilia, trafficata e rumorosa di giorno e di notte. Eppure attorniata da un bel parco, anche se non particolarmente esteso, questa Villa trasmette uno straordinario senso di pace e di tranquillità e non a caso fino a poco tempo fa era una delle location più gettonate per ricevimenti e feste.

In bici, in auto, a piedi: sono tantissime le cose da scoprire, tra natura, storia e castelli

Parco dell'albergo delle terme

In questa infarinatura generale di Castel San Pietro Terme non possiamo non raccontarvi alcune caratteristiche di questa città dal centro storico mirabile e suggestivo, con i suoi portici perfettamente conservati.

In questa cittadina emiliana si tengono tutto l’anno decine di feste, sagre ed eventi capaci di attirare sempre un buon numero di visitatori che uniscono al divertimento la possibilità di gustare le leccornie che la cucina tipica locale sa offrire, come la braciola di castrato, il formaggio Castel San Pietro, i savoiardi e i vini prodotti sulle prime colline emiliane.

È meraviglioso il Santuario del Crocifisso così come il campanile che vanta, unico pezzo in tutta Europa, un ordine di 55 campane. Infine è sempre un’emozione assistere alla “Carrera” la corsa automobilistica per macchine a spinta che, oltre ad essere curiosa e pittoresca, vi farà respirare la tipica aria conviviale paesana di cui vi innamorerete. Volete poi mettere il divertimento di vedere quanto entusiasmo le squadre partecipanti infondono nella realizzazione dei progetti e nella costruzioni delle macchine con cui concorrono ogni anno nella tradizionale competizione che stravolge letteralmente la vita del paese?

 

Castel San Pietro Terme oltre alle bellezze locali vi dà la possibilità di scoprire, grazie alla sua collocazione geografica, altre perle del territorio emiliano. Da qui infatti si possono raggiungere agevolmente, con mezzi pubblici, in automobile oppure in bici, frazioni, borghi spettacolari e di attraversare meravigliosi paesaggi che in primavera ed estate sembrano un vero e proprio manifesto della maestosità della natura e della cura dell’uomo per l’ambiente.

Dal centro storico di Castel San Pietro Terme parte un percorso che giunge a Tre Poggioli, località che si trova sul Passo della Futa: questo era l’antica via, quasi tutta sul crinale, denominata “Flaminia Minore” che eserciti e pellegrini seguivano fin dal 187 avanti Cristo nei loro viaggi tra la Padania e Roma attraversando Arezzo. Il percorso di per sé è di oltre 50 chilometri ed è caldamente consigliabile informarsi presso il CAI o lo IAT locale per dividere il tracciato in tappe e recuperare le informazioni necessarie ad eventuali pernottamenti.

 

Più semplice e più alla portata di tutti è il percorso che unisce Castel San Pietro Terme a Varignana e volendo anche al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, da cui transitano numerose reti di sentieri. La distanza, attraversando Osteria Grande e percorrendo la via Emilia è di circa 14 chilometri che equivalgono ad un’oretta in bici oppure ad una sana passeggiata di 3 ore circa. Noi ovviamente, specie se attraversate la Strada Statale 9, vi consigliamo l’uso della bici e di godervi il tracciato che attraversa prima Magione, poi Gallo, fino a Casalecchio dei Conti (si abbandona la via Emilia e svoltando a sinistra in via Malvezza). In questa località, come baluardo di un passato che non c’è più rimane la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. In queste terre si combatterono alcune delle più violente e sanguinose battaglie della Seconda Guerra Mondiale. Il 19 aprile del 1945 a Case Grizzano persero la vita 34 soldati italiani e decine di paracadutisti tedeschi.

Si inforca di nuovo la bici e si prosegue verso Varignana, roccaforte del medioevo e luogo rinomato per la millenaria cripta. Del castello che risaliva al 1300 rimangono soltanto pochi reperti ed un’imponente torre.

Nella chiesa di San Lorenzo, sotto l’altare maggiore si trova una bellissima cripta che risale al IX secolo che conserva ancora fregi importanti come i capitelli, tutti diversi tra loro, realizzati con i materiali trafugati dalle rovine di Claterna. E’ un importantissimo esempio di architettura sacra di altissimo valore e in grado di suggestionare con i suoi grandi massi che costituiscono la parete interna. Si suppone anche che questo luogo risalga ai tempi dei protocristiani o delle catacombe.

 

Dopo le bici una bella escursione tra natura e storia si presta come un’ottima occasione per scaricare la tensione quotidiana e rompere la routine degli impegni accumulati nell’arco della settimana.

Da Castel San Pietro si procede per Montecalderaro seguendo via Tanari, in un percorso in linea retta che vi condurrà a 600 metri sul livello del mare, raggiungendo così il punto più elevato del territorio castellese. Questa piacevole passeggiata da non fare assolutamente in apnea, vi condurrà prima a Liano dove si trova la chiesa di San Mamante. Questo tempio già visibile a chilometri di distanza fu costruito nel 1700 ma i bombardamenti della seconda guerra mondiale la sfigurarono grandemente. Solo per la buona volontà dei cittadini e del parroco fu ricostruita cercando di rispettare le caratteristiche originali. Si sale di un dislivello di circa 200 metri ancora e ci si trova a Vedriano e salendo ancora si giunge fino a Montecalderaro dove è possibile visitare le rovine della chiesa di San Martino che seppur ha resistito alla furia dei secoli, nulla ha potuto contro la violenza dell’uomo e della sua distruzione. Questi sono i luoghi della Linea Gotica, terre in cui la storia è rimasta sepolta sotto le macerie dei bombardamenti.

 

Da ultimo vi proponiamo un bel percorso per castelli e fortificazioni, partendo proprio dal Cassero di Castel San Pietro. Una volta apprezzato il monumentale edificio saltate in macchina e recatevi a Dozza dove potrete visitare un’altra fortificazione. La rocca sforzesca,  che è anche sede dell’Enoteca regionale, è un meraviglioso esempio di architettura reso ancor più magico dalla sua collocazione in un borgo che sembra sospeso fuori dal tempo e dallo spazio.

Gustate le atmosfere di Dozza si prosegue nel viaggio che vi condurrà attraverso la Valle del Santerno per giungere a Castel del Rio dove si ammira in tutto il suo splendore il Castellaccio e i suoi due meravigliosi bastioni. Una parte della struttura è stata adibita a sede comunale, un’altra ospita il museo della guerra e quello del castagno, ma la vera perla rimane il cortiletto delle fontane con tre meravigliose sculture zampillanti a forma di conchiglia ed un loggiato sorretto da colonne in arenaria. A corollario del viaggio per castelli e rocche, la tappa obbligatoria è a Imola dove troviamo un eccezionale esempio di architettura militare la cui ideazione fu affidata al genio di Leonardo Da Vinci. Ancor più particolare è che si tratta di una struttura che non ha subito alcuna modificazione nei secoli e gli spazi sono stati riadattati per essere integrati nella cittadina stessa, tanto che sui giardini pensili, nel periodo estivo, si può anche cenare in un delizioso ristorante allestito ad hoc.

 

CANTINE SELEZIONATE:

Umberto Cesari
Indirizzo: via Stanzano 2160, 40024, Castel San Pietro Terme, Bologna
Telefono: 051 6947811 – 051 944732
Giorni e orari di apertura wine shop: martedì – venerdì 10.00 -18.00 | sabato 9.00 – 18.00
Giorni e orari di visita in cantina: lunedì – sabato 10.00 -17.00 (su prenotazione)

 

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Cosa mangiare a Castel San Pietro Terme Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

Cappellacci
Piatto ferrarese a di base è la zucca. La loro forma ricorda, cappelletti e tortellini e vanno serviti o in brodo o burro e salvia.
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Zuppa di anguille
Tipico piatto di Comacchio dove le anguille si preparano con cipolla, odori, pomodori, scorza di limone e aceto.
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Tortellini in brodo
Piatto tipico emiliano e composti da sfoglia ripiena di carne, prosciutto, mortadella, uova, parmigiano e aromi e poi cotti nel brodo.
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Squacquerone
E’ un formaggio fresco e cremoso di colore bianco caratteristico Romagnolo, oggi diffuso non solo in Emilia Romagna . Si usa metterlo sulle piadine.
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Piadina
Semplice impasto di farina, strutto e sale trasformato in un disco cotto su un piano di pietra e servito guarnito di prosciutto e squaquarone
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Zampone
Prodotto con un impasto di carni suine, avvolto dall'involucro formato dalla zampa di un maiale e dopo averlo lessato si gusta da solo o con lenticchie.
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Prosciutto
Insaccato prodotto dalla coscia del maiale che viene conciata e stagionata in appositi depositi. Il più famoso per la sua dolcezza è quello di Parma.
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Tagliatelle al ragù
Si deve fare rosolare nel burro la carne di vitello tritata, prosciutto, carota, sedano, cipolla, pomodori e facendo cuocere il sugo che condirà le tagliatelle preparate in casa.
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