Weekend alla Grotta Zinzulusa

Weekend in uno dei maggiori fenomeni carsici di tutto il Salento

Grotta della Zinzulusa, Salento

E’ uno dei maggiori fenomeni carsici di tutto il Salento lungo il litorale tra Castro Marina e Santa Cesarea terme e poco a sud di Castro quello che possiamo ammirare con un scenografico ingresso su di una parete a strapiombo sul mare: la Grotta Zinzulusa. Fu chiamata in questo modo dal termine dialettale ‘zinzuli’ ossia ‘stracci’ per via delle stalattiti che sono all’interno e che somigliano a stracci che pendono dal soffitto.

La sua formazione derivante dall’erosione marina è risalente al periodo del Pliocene e al suo interno sono stati trovati fossili viventi unici al mondo come le spugne ipogee Higghinsia ciccaresi nonché grosse stalagmiti sul pavimento che indicano il lungo periodo di erosione che si è manifestato per millenni. La grotta era certamente nota in età Paleolitica e a testimonianza di questo, sono stati trovati reperti archeologici riconducibili ad insediamenti dell’uomo a partire da quel periodo fino all’età Romana.

La grotta risulta divisa in tre zone dalle quali si accede attraverso una galleria carsica. I tre settori (ingresso, cripta, fondo) sono raggiunti sia da acque marine che da acque sorgive, dolci e fredde dove si sviluppa una incredibile fauna che vede la presenza di poriferi.

La grotta risulta divisa in tre zone dalle quali si accede attraverso una galleria carsica.

Grotta Zinzulusa
Foto di wallaceer

Si accede dall’ingresso che si caratterizza per la grande quantità e varietà di stalattiti e stalagmiti le cui forme, lavorate dal tempo, tendono ad assomigliare con oggetti comuni. Proseguendo un lungo corridoio battezzato ‘delle meraviglie’ si giunge ad un piccolo lago formato da limpida acqua dolce mescolata con l’acqua marina e denominato ‘trabocchetto’.

Si arriva alla seconda zona, ossia ‘la cripta’ o ‘il duomo’ dove si potranno ammirare pareti alte 25 metri sostanzialmente lisce e che la datazione fa risalire al Cretaceo. Questo luogo è stato abitato per secoli da colonie di pipistrelli che l’avevano ricoperta di quasi sei metri di guano che fu estratto solo negli anni quaranta per permettere dei camminamenti interni ancor oggi utilizzati per visite turistiche. Dei milioni di pipistrelli che hanno vissuto nella grotta, al giorno d’oggi restano solo pochi esemplari che la lasciano durante la notte.

Si arriva quindi al ‘fondo’ che è l’ultima parte della grotta e che arriva fino a 160 metri dopo l’ingresso. Anche qui le rocce sono cretaciche e si può trovare un piccolo bacino chiuso chiamato ‘del cocito’ le cui acque presentano una stratificazione e sono nella parte bassa calda e salmastra mentre in superficie risultano fredde e dolci segno evidente di una miscelazione tra quelle sorgive e quelle del mare. Sono presenti altri bacini ma interamente sommersi che sono stati parzialmente esplorati.

Aldo Galvagno
 

Articoli correlati

Castellana Grotte
Grotte di Castellana
Foto di Giovy
Le Grotte di Castellana sono una teoria di grotte carsiche di notevolissimo interesse turistico tra le più spettacolari in Italia.
Grotte di Su Mannau
Grotta di su Mannau
Foto di caprowsky
La grotta di Su Mannau e’ un complesso carsico assai esteso che si sviluppa nel Calcari cambriani del Fluminese.
Grotte di Pertosa-Auletta
Grotte di Pertosa Auletta
E’ stato il continuo prodigarsi della natura per oltre 35 milioni di anni quello che ha creato una magica esperienza alla portata di t..
Grotte di Onferno
Grotte di Onferno
Weekend all’interno della Riserva Naturale Orientata di Onferno nell’entroterra Riminese
Sala della Cascata, Grotte di Stiffe
Grotte di Stiffe
Nel cuore dell'Abruzzo, si trova il complesso di grotte carsiche che sono state battezzate Grotte di Stiffe.
Grotte di Bossea
Grotte di Bossea
Weekend in una tra le più ricche ed importanti grotte d'Italia per via della grande varietà di concrezioni e la vastità di ambienti ric..

Cosa mangiare a Lecce Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

Pane di Altamura
Preparato con impiego di semole rimacinate di varietà di grano duro coltivato nei territori dei comuni della Murgia, è un pane casareccio DOP cotto esclusivamente nei forni a legna.
guarda
Cartellate
Strisce di pasta sfoglia, fritte e ricoperte di miele, zucchero e cannella: una vera golosità.
guarda
Puccia
Vero e proprio panino fatto al forno a legna, ma più saporito e morbido, arricchito da molte olive nere all’interno.
guarda
Casseruola di polipe..
Trattasi di un ragù a base di olio, cipolla, vino bianco, salsa, prezzemolo e pepe.
guarda
Schiuma di mare
Semplice antipasto composto da alici piccole e tenere, sono da gustare crude, con un po’ di limone.
guarda
Ricci di Savelletri
Ricci di mare da mangiare crudi con succo di limone oppure con pasta saltata aglio olio e peperoncino.
guarda
Scapece
Antico piatto di tradizione marinara a base di pupiddi, piccolissimi pesciolini marinati in aceto, mollica di pane e zafferano.
guarda
Frisedda
Ciambella di farina bianca o integrale, cotta al forno e poi tagliata in due e di nuovo cotta nel forno, quindi inzuppata nell'acqua e condita con sale, olio, pepe, pomodoro e cipolla.
guarda