Lo storico latino Varone, fissa al 21 aprile 753 a.C. l’anno della fondazione di Roma. Quella data incerta non precisa come nacque la città ma a noi piace lasciare l’incerta oggettività archeologica per abbracciare il mito che narra la storia dei gemelli Romolo e Remo allattati dalla Lupa che era stata attratta nella palude del Velabro, dal pianto dei due neonati abbandonati dallo schiavo del re Amulio che ne aveva ordinato a lui l’uccisione. Sappiamo però la storia di Roma, dai suoi sette re, alle conquiste dell’Impero Romano, al Cristianesimo che qui è nato e ha trovato la sua sede universale.
Roma è tutto per i turisti che la visitano estasiati restando sorpresi dalla ricchezza dei suoi monumenti, dalle Chiese che sono distribuite in tutta la città e che collezionano straordinarie opere d’arte, dai suoi Musei che raccolgono testimonianze di ogni tipo, dallo scorrere placido del Tevere che i romani chiamano ‘biondo’ un po’ per ironia un po’ per rispetto. Roma è quel traffico che ti paralizza ma anche tramonti color confetto che ammiri dal Pincio tirando un sospiro per tanta bellezza.
Roma è di più…
ALLEGRIA E BUONA CUCINA
Se parli del Lazio non puoi non citare i Castelli Romani che cingono la Capitale con un territorio di dolci colline rotto da laghi di origine vulcanica che ne impreziosiscono la morfologia. Qui trovi il regno di quella cucina tipica e casareccia che puoi assaporare in locande e hostarie dove il tempo passato non è passato del tutto e ancora rimane legato a tradizioni per le quali, bere una fojetta mangiandoci sopra un pezzo di deliziosa porchetta di Ariccia o un paio di piccantissime coppiette, è la regola. Qui sono nati gli stornelli, frutto dell’ironia tipica di una romanità che esportava la propria allegria in queste zone di campagna dove si veniva a festeggiare qualche evento oppure a consumare la gita ‘fori porta’ del primo maggio o della Pasquetta, portandosi da casa qualcosa da mangiare prima di fermarsi in una osteria per comprare un paio di fiaschi di quello ‘bbono’, il vinello dei Castelli che accompagnava la scampagnata rigorosamente fatta andando per campi e cercando l’albero più grande per godere della sua rinfrescante ombra.
Il Lazio non può essere solo Roma benché questa sia l’elemento aggregante e portante di questa regione. Il Lazio offre una varietà di situazioni che i visitatori ed i turisti possono scegliere di sfruttare a seconda delle loro esigenze e desideri.
Qui troviamo il Tirreno che lambisce le coste di sabbia nera e ferrosa non solo del litorale della Capitale, Ostia. Ma anche di tutti quei piccoli paesi che a nord e a sud della foce del Tevere si distribuiscono fino a giungere ai confini con la Toscana da una parte e con la Campania dall’altra. Ma qui puoi trovare le mosse dune di Sabaudia, centro divenuto il buen retiro di molti personaggi famosi; oppure il blu cobalto del mare del Circeo, famoso per la leggendaria maga Circe e l’isola di Ponza dove il pesce è di paranza.
E se lasci il mare perché preferisci la terraferma, il Terminillo ti aspetta in tutta la sua imponenza quasi a guardia di quel territorio che, continuando sulla strada Salaria, ti porta fino ad Amatrice dove è nata un’altra leggenda ma questa volta culinaria.
Il Lazio è terra che prima del dominio dei latini e dei romani ha visto la presenza di altre civiltà. La misteriosa etnia etrusca ad esempio, che ha lasciato tracce evidenti della sua permanenza con le città stato di Vejo, Cere, Tarquinia dove le necropoli sono ben presenti. Qui, tra alti pini, si possono visitare i tumuli che ospitano le antiche tombe che, per gli etruschi, null’altro erano che una speciale porta che dava accesso al defunto di oltrepassare la dimensione terrena per addentrarsi nell’Ade pieno di divinità che per tutta la vita avevano onorato ed omaggiato.
Ma la religiosità di questo popolo è miscelata con le testimonianze di un passato cattolico che ha visto monaci e frati, rinchiudersi in abbazie dove hanno vissuto quella cristianità alla quale appartenevano. Eremi e abbazie abbarbicate su ruvide colline dove la terra da coltivare era la sola compagna ad una vita fatta di preghiere e privazioni.
Questa atmosfera la si può ritrovare a Montecassino dove San Benedetto da Norcia eresse un luogo di culto nel 529 ma anche nel Convento di Gallese oppure a Farfa Sabina o a Casamari: tutti luoghi questi dove il motto ‘Ora et Labora’ è stato rispettato per secoli.
L’esplorazione del territorio non può esimere dal considerare Viterbo, la città dei Papi; Latina, dal mussoliniano ricordo di una monumentale bonifica; Rieti dalle alte montagne e ripide colline coltivate a uliveti; Frosinone, terra agricola dalle ciociare caratteristiche.
Ognuna di queste province ha le sue caratteristiche che la differenziano dalle altre anche se tutte sono unite dal denominatore comune di un popolo che si rifà integralmente a quell’origine laziale che per certi versi è unica e che è una propaggine dell’antico popolo latino seppur miscelato con etnie di minore importanza.
Per un turista che visita il Lazio, ogni punto ha la sua attrattiva che può essere rappresentata da un piatto del folklore oppure da un prodotto tipico o da una leggenda oppure da un personaggio illustre: segno inequivocabile che il Lazio ha sempre qualcosa da offrire per rendere un soggiorno nella sua terra, qualcosa che meriti di guadagnare ricordi indelebili e sensazioni davvero uniche da vivere.