Weekend a Pennabilli

Terra d'amore, di poesia, di sapori e pensieri dimenticati

Pennabilli

La grande cucina non nasconde il sapore della terra dalla quale nasce. Lo diceva Tonino Guerra ed è di certo il modo migliore per iniziare questo post dedicato a Pennabilli, luogo “dell’anima” dove il poeta ed eclettico artista romagnolo ha vissuto per lungo tempo, tanto che gli è stata data anche la cittadinanza onoraria. Questa terra conserva numerose installazioni artistiche come giardini museo, mostre permanenti e tantissime curiosità che sapranno di certo affascinarvi. Tra questi, ribattezzati emblematicamente “luoghi dell’anima” si trovano l’Orto dei Frutti Dimenticati, il Rifugio delle Madonne abbandonate, la Strada delle Meridiane, ma anche l’Angelo Con i Baffi, il Giardino Pietrificato e il Santuario dei pensieri.

Questa è una porzione di Romagna davvero magica, lontana dal caos della costa, un angolo di paradiso al di fuori del tempo e dello spazio, dove è la tradizione e le stagioni sono l’unica misura degli anni che trascorrono, placidi, tra inverni rigidissimi (ancora vivo nel ricordo degli abitanti del posto c’è il nevone del 2012), profumatissime primavere, estati ventilate ed autunno dai colori capaci di farvi innamorare. Proprio qui dove la poesia, la letteratura e l’arte sono prodotti di una ricetta meravigliosa, trascorrere un weekend non è solo un’opportunità, ma un’occasione unica. Ogni forma di espressione, specie se capace di suscitare stupore ed emozioni è benvenuta nella terra che tutti gli anni (da 19 anni a questa parte, ndr) ospita il festival degli artisti di strada, una rassegna intitolata “Artisti in piazza”. La piazza è un altro elemento caratterizzante di questo luogo: qui la piazza centrale è ancora oggi cuore pulsante di tutta la comunità, luogo di incontro, di discussione e di convivialità, di trapasso di nozioni ed esperienze; è il luogo in cui la storia continua ad andare avanti, ma sempre con lo sguardo rivolto alle cose buone del passato.

Oltre a mangiare benissimo (Pennabili non è solo un cammeo per la semplicità e bellezza dei luoghi, sia chiaro!) le cose da fare e da vedere sono tantissime, a dispetto di quanto si possa immaginare: splendide passeggiate sui colli e i promontori del riminese che offrono uno scorcio sensazionale sulla Valmarecchia ma anche eccezionali vedute sulla costa; visite culturali senza pari, con opere d’arte di pregio internazionale, rassegne, spettacoli e tanto divertimento. Insomma gli elementi per trascorrere un bel weekend ci sono tutti (in ogni stagione; e sì, anche col nevone!)

Gran parte del territorio di Pennabilli si trova all’interno del parco naturale di Sasso Simone e Simoncello, due straordinarie zone non solo per la bellezza della natura che vi circonderà ma anche per i numerosi agriturismi e bed and breakfast che incontrerete lungo i numerosi e frequentatissimi (specie d’estate) sentieri e vie di montagna.

Arte, natura ma anche storia. Il termine Pennabilli è la crasi dei nomi delle due famiglie che in questo territorio vivevano, i Billi e i Penna: due famiglie e due castelli che hanno profondamente segnato la cittadina e il suo sviluppo urbanistico, ma le radici del paese montano affondano ben più in profondità. Qui sono passati Etruschi, Romani, Umbri. L’importanza di questo luogo è ancora più evidente dato che si trova qui la sede vescovile della diocesi di San Marino e Montefeltro. Oltre ad un patrimonio storico e culturale di grande rilievo ogni anno Pennabilli richiama un grande numero di turisti con due degli eventi più apprezzati ed attesi dell’anno: La Mostra Nazionale d’Antiquariato (che si tiene nel mese di luglio) e Artisti in Piazza (a cui abbiamo accennato poc’anzi) che si svolge a metà giugno.

Se volete godere anche dei piaceri della tavola, vi consigliamo di provare i cappelletti, i funghi (i porcini sono davvero qualcosa di straordinario) e lo stinco di maiale; superbi, sono i vini prodotti in questi territori. In questo caso prima di scegliere un buon vino provateli in degustazione accompagnandoli da salumi e formaggi tipici del territorio. A Pennabilli non potete alzarvi da tavola, inoltre, senza aver provato torte e dolci (tutti davvero strepitosi) così come i cascioni (o tortelli alla lastra) e piadine.

Quello che assolutamente dovete vedere

Pennabilli

“Museo dei sapori utile a farci toccare il passato": con queste parole di Tonino Guerra andiamo alla scoperta dell’Orto dei frutti dimenticati, uno spazio bucolico inaugurato nel 1990 dove si trovano alberi da frutto tipici delle campagne dell’appennino riminese: piante che si trovavano fino a qualche decennio fa nei vecchi orti delle case contadine e che man mano si sono fatte sempre più rare. Potrete scoprire com’è l’Azzeruolo, la Corniola, l’uva spina e il Biricoccolo. Suggestivi nell’orto dei frutti dimenticati sono la Meridiana dell’incontro dove l’ombra proiettata di due colombi in bronzo si trasforma nell’immagine di Federico Fellini e Giulietta Masina, così come la “Meridiana Umana” dove, per capire che ore sono ci si deve sostituire allo gnomone posizionandosi al centro del quadrante.

Nell’orto si trova, inoltre, il gelso della pace, un albero piantato nel 1994 dal XIV Dalai lama del Tibet che visitò Pennabilli in occasione del 250° anniversario della morte del missionario Francesco Orazio Olivieri, frate cappuccino e indimenticato uomo di pace proprio in Tibet.

Voi potrete incantarvi di fronte a “La Voce della Foglia”, e farvi rapire dalla poesia del “Vecchio lavatoio” mentre i bimbi si divertiranno nel “Bosco incantato, un labirinto in pietra serena a cui si accede tramite il trionfale “arco delle favole per gli occhi dell’infanzia” realizzato da Giovanni Urbinati in ceramica multicolore.

Dall’orto potete portarvi verso il centro storico e potete farlo seguendo la strada delle meridiane. Nata nel lontano 1991 si articola su 7 punti specifici della città in cui si trovano altrettante meridiane artistiche. La prima, neanche a dirlo, è quella conservata nell’Orto dei Frutti Dimenticati. Tra le più suggestive troviamo il “San Sebastiano”, affresco riproduzione dell’opera di Antonello da Messina dove le frecce conficcate nel costato del santo sono le ore e solo una di queste è una barra in acciaio reale che funge da gnomone. Un unico strumento per misurare il tempo ma tante modalità per farlo ed è anche per questo che le meridiane si differenziano l’una dall’altra non solo per la loro forma e per la raffigurazione. Troverete infatti la misurazione sulle 24 ore, quella che conta il trascorrere del tempo a partire dal tramonto e quelle “planetarie”.

Un altro luogo assolutamente da visitare è il Santuario dei pensieri, realizzato nel borgo di Penna. In questo spazio,  frutto di un lavoro di restauro che ha riportato alla luce le mura esterne di un’antica casa, si trovano sette sculture che puntano a suscitare emozioni nel cuore e nella mente dei visitatori. “Sette pietre misteriose. Sette specchi opachi per la mente. Sette confessori muti che aspettano di ascoltare le tue parole belle e le tue parole brutte”.

La visita non si può dire completa senza aver esplorato il “giardino pietrificato” che si trova ai piedi della torre millenaria che domina la Valmarecchia a qualche chilometro di distanza da Pennabilli e più precisamente nella piccola frazione di Bascio. Nato nel ’92 qui sono stati sistemati sette tappeti di ceramica dedicati a Dante, Giotto, Ezra Pound, Uguggione della Faggiola, Fra Matteo da Bascio, Bonconte da Montefeltro e Fanina dei Borboni di Francia. Sette tappeti, quindi per sette personaggi famosi a cui Tonino Guerra ha intitolato queste opere che sono state restaurate nel 2000 grazie al comitato “Vedere Voci” di Rimini

Chiudiamo il tour ai luoghi della memoria e dell’anima dell’eclettico Tonino Guerra con “L’angelo coi baffi” collocato nell’ex chiesetta dei caduti. Qui si trova una sola installazione multimediale dedicata ad un angelo che non era capace di fare nulla: una piccola meraviglia che vi sbalordirà e per questo non vi raccontiamo nient’altro.

Pittoresco e più meritevole di una visita mordi e fuggi è il Santuario della Madonna delle Grazie all’interno delle quali si trova uno straordinario affresco. Nel centro della Cittadina si trova poi un insolito museo “Mateureka” pieno di macchine per i fare i calcoli. La matematica dai primordi ai giorni nostri si ripercorre attraverso apparecchi, funzioni, attività divertenti  che sapranno colpire la vostra curiosità e quella dei più piccoli. 

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Cosa mangiare a Pennabilli Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

Zampone
Prodotto con un impasto di carni suine, avvolto dall'involucro formato dalla zampa di un maiale e dopo averlo lessato si gusta da solo o con lenticchie.
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Lasagne alla bolognese
Famoso in tutto il mondo. Preparato con sfoglia all’uovo rettangolari poste in una pirofila alternando strati di ragù, besciamella e Parmigiano Reggiano grattugiato e cotte al forno.
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Tagliatelle al ragù
Si deve fare rosolare nel burro la carne di vitello tritata, prosciutto, carota, sedano, cipolla, pomodori e facendo cuocere il sugo che condirà le tagliatelle preparate in casa.
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Prosciutto
Insaccato prodotto dalla coscia del maiale che viene conciata e stagionata in appositi depositi. Il più famoso per la sua dolcezza è quello di Parma.
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Cappellacci
Piatto ferrarese a di base è la zucca. La loro forma ricorda, cappelletti e tortellini e vanno serviti o in brodo o burro e salvia.
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Squacquerone
E’ un formaggio fresco e cremoso di colore bianco caratteristico Romagnolo, oggi diffuso non solo in Emilia Romagna . Si usa metterlo sulle piadine.
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Anolini
Gli anolini parmensi sono un composto di mollica, parmigiano, uova e spezie. Generalmente si servono in brodo.
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Tortellini in brodo
Piatto tipico emiliano e composti da sfoglia ripiena di carne, prosciutto, mortadella, uova, parmigiano e aromi e poi cotti nel brodo.
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