Weekend all'Abbazia di Montecassino

L’Abbazia di Montecassino, attraverso l’instancabile lavoro dei suoi abati, fu per tutto il medioevo un centro culturale di estrema importanza

Abbazia di Montecassino

L’arciabbazia di Montecassino è un monastero benedettino molto celebre. Fu fondato nel 529 da San Benedetto da Norcia. Posta sulla cima di una altura a 519 metri d’altezza, ha vissuto vicende alterne nel corso della sua esistenza che ha visto distruzioni, saccheggi, terremoti ma che ogni volta è stata sempre ricostruita.

L’abbazia, attraverso l’instancabile lavoro dei suoi abati, fu per tutto il medioevo un centro culturale di estrema importanza ospitando scuole scrittorie e miniaturistiche che sono ancor oggi visibili nei codici miniati cassinesi e nei rarissimi incunaboli. L’abbazia si erge sulla cima della montagna ricoperta da secolari boschi di querce e domina la città di Cassino. San Benedetto fece trasformare il già esistente Tempio di Apollo in un Oratorio dedicato a San Martino mentre sulla sommità del monte ne eresse un secondo dedicato a San Giovanni Battista che divenne il primo nucleo della Basilica.

Qui Benedetto passò il resto della sua esistenza dedicandosi all’aiuto dei bisognosi e compiendo molti miracoli ma, soprattutto, ebbe modo di scrivere la ‘Regola’: 73 capitoli nei quali ai oltre ai tre voti di povertà, castità ed obbedienza aggiunse quello del lavoro ‘Ora et Labora’. Benedetto da Norcia qui morì nel 547 solo pochi giorni dopo la morte della sorella Scolastica e le reliquie dei due santi sono custodite nella cripta sotto all’altare maggiore della chiesa che si presenta ricostruito pazientemente recuperando le parti originali realizzate nel Seicento napoletano.

Weekend alla scoperta di un'oasi di pace e serenità.

Chiostro del Bramante, Abbazia di Montecassino
Foto di Andy Hay

Il visitatore entra nella Basilica guadagnando tre grandi chiostri che si succedono l’uno con l’altro di cui quello in mezzo, detto ‘del Bramante’ è ingentilito dalla Loggia del Paradiso e dalle statue di San Benedetto e di Santa Scolastica risalenti al XVIII secolo.

Dei tre portali solo quello centrale è ancora originale e risale all’epoca bizantina mentre i due ai lati, sono recenti e raffigurano scene di vita del Santo.

Dopo la visita all’interno della chiesa è possibile visitare la Biblioteca che è stata dichiarata monumento nazionale e che custodisce 40mila pergamene, codici, manoscritti, gli incunaboli del ‘400 e numerose rarità bibliografiche, disegni e stampe dell’800.

Aldo Galvagno

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