Weekend a Ravenna

Capitale di ben tre imperi Ravenna rifulge ancora del suo immutato splendore

Presbiterio di San Vitale, Ravenna
Foto di Lawrence OP

Tre volte capitale per tre differenti imperi, otto monumenti inseriti nel patrimonio dell’Unesco, più di 40 luoghi da visitare: questi alcuni dei numeri di Ravenna, città candidata a Capitale Europea della Cultura 2019.

Come appena accennato cose da fare, da vedere e da visitare ce ne sono davvero tante e quindi è bene procedere spediti nel raccontarvi cosa potrete trovare nella città costiera, per una visita piena ma soprattutto da affrontare senza nessuna fretta, per poter godere fino in fondo delle bellezze e della magia di questi luoghi.

Il nostro tour, assolutamente superficiale data l’impressionante mole  di opere, parte dal mausoleo di Galla Placidia, luogo di pura bellezza con gli eccezionali mosaici che adornano l’edificio. Non è raro rimanere estasiati appena varcata la soglia dalla mirabile perfezione data dalla giustapposizione dei colori dei tasselli che compongono il Buon Pastore così come il Cristo giovinetto.

Si passa poi alla Basilica di San Vitale, con la sua caratteristica pianta a doppio ottagono. Anche qui sono i mosaici a farla da padrone. I messaggi racchiusi nelle raffigurazioni sono tanti e per comprenderli è necessario soffermarsi con attenzione anche sul più minimo dettaglio. I giochi di luce e l’architettura interna cambiano la prospettiva ad ogni passo e l’emozione della scoperta vi accompagnerà in tutto l’itinerario.

Ci si sposta di 4/5 chilometri a sud di Ravenna per arrivare a Classe dove la Basilica di Sant’Apollinare si erge tra i pini marittimi. L’interno è suggestivo e tra le navate si scorgono arche e sarcofagi di splendida fattura. Il parcheggio, gratuito ed antistante alla basilica, è un incentivo ad una visita comoda, piacevole e soprattutto senza fretta, così da poter assaporare la splendida atmosfera del luogo.

Altro salto, altro spettacolo: questa volta l’attenzione si sposta sul Battistero Neoniano, la cui architettura a base ottagonale è in grado di catalizzare ogni attenzione: al centro della struttura si trova il fonte battesimale, sovrastato da una cupola interamente decorata a mosaico che risale al 5° secolo e che raffigura il battesimo dì Gesù da parte di San Giovanni Battista. A corredo della scena i 12 apostoli che spiccano sul tipico sfondo azzurro.

Si torna in pieno centro a Ravenna e all’interno della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo dove tra le raffigurazioni a mosaico spiccano i tre re magi vestiti, come tradizione vuole, con stoffe e drappi dal tipico sapore orientale; quello che maggiormente stupisce è che tutti e tre i personaggi hanno la carnagione chiara, discostandosi così dalla iconoclastia classica.

Prosegue il viaggio e dal battistero Neoniano si arriva a quello Ariano, anch’esso inserito nel patrimonio dell’umanità sancito dall’Unesco. Quest’ultimo costruito da Teodorico al termine del 5° secolo vanta una volta decorata a mosaico con scene tratte dal battesimo di Cristo. Non ci sono altri ornamenti tuttavia, nella sua semplicità, rimane un gioiello incantevole.

Di mosaico in mosaico gli abbaglianti colori proiettano i visitatori ad un simbolismo antico

Ravenna
Foto di Dick Stracke

Di mosaico in mosaico si attraversa la chiesa di Sant’Eufemia per arrivare alla Domus dei tappeti di pietra” dove, percorrendo passerelle sopraelevate è possibile vedere in tutto il suo splendore la decorazione a mosaico dei pavimenti della casa romana che risale al VI secolo d.C. Meritano particolare attenzione i mosaici della “Danza dei Geni delle Stagioni” e quello del “Buon Pastore”; entrambi sono particolarmente apprezzati per la loro iconografia.

Proseguiamo oltre e andiamo al museo Arcivescovile per visitare anche la Cappella di Sant’Andrea.  Qui si trovano splendidi reperti, incisioni e affreschi, pianete di Vescovi e oggetti rituali. Balza agli occhi la cattedra di Massimiliano, uno scranno di avorio intagliato. La cappella è davvero eccezionale per via dei meravigliosi ceselli.

L’ingresso all’edificio è subordinato all’acquisto di un biglietto che permette anche l’accesso al Mausoleo di Galla Placidia, alla Basilica di San Vitale a Sant’Apollinare Nuovo e il Battistero Neoniano.

Alle meraviglie di Ravenna si aggiunge anche la splendida raccolta del MAR, il Museo d’Arte della città di Ravenna.

A due passi dal centro, poi, ancora all’ombra della tomba di Dante Alighieri,  si trova la Basilica di San Francesco: nella piazza antistante al sacro luogo fu celebrato l’estremo saluto al Sommo Poeta. La basilica, interamente in mattone a vista con campanile che si erge ad un lato della struttura, è suddivisa in tre navate ed è dotata di una cripta incredibile. Per accedevi è necessario fare qualche gradino in discesa, ma la particolare e suggestiva scena a cui assisterete vale la pena anche un piccolo sforzo come questo.

Parlando della Tomba di Dante è necessario farne almeno un accenno, anche se in realtà rimane una tappa imprescindibile per chi si visita Ravenna. Si tratta di un piccolo tempio di stile neoclassico che risale a fine 700. Dopo l’esilio Fiorentino il sommo poeta riposa qui, nonostante nella città di Lorenzo il Magnifico ci sia un sarcofago pronto ad attenderlo da più di 200 anni.

Vicina alla stazione, e fatta erigere da Galla Placidia, la basilica di S. Giovanni Evangelista merita di certo una sosta. Semplice e dallo stile spoglio sia all’esterno che all’interno, conserva comunque un forte carattere, tipico dei frati benedettini. A cancellare una parte della sua bellezza il secondo conflitto mondiale: durante i bombardamenti infatti la basilica rimase gravemente danneggiata.

Se volete prendervi una pausa dopo aver fatto il pieno di arte e storia, immergetevi nella natura ai giardini Rasponi, vi troverete di fronte ad una porzione di paradiso terrestre fatto di fiori e piante “dimenticate”; qui troverete erbe di tutti i tipi, comuni e non, ma soprattutto un’oasi di pace nel centro della città dove sostare immersi nel relax e nei profumi della natura.

Il viaggio non finirebbe qui ma potrebbe continuare ancora e ancora, proprio perché Ravenna ovunque la si visiti, perdendosi o meno, è in grado di riservare delle spettacolari sorprese.

Terminato il giro dedicato all’arte, alla storia e alla cultura, ci si può dedicare, magari con qualche giorno in più a disposizione, al vero e proprio intrattenimento, magari facendo tappa al parco tematico Mirabilandia o al kartodromo Happy Valley: in fondo dopo tutta la calma necessaria per visitare una città come Ravenna, un finale da brivido e ad alta velocità è proprio quello che ci vuole.

Enrico Samorì

Gli zoo più belli d'Italia
Lo Zoo Safari di Ravenna è uno degli zoo più belli della nostra penisola. Se siete amanti degli animali ecco gli altri zoo in Italia che meritano senza dubbio si essere visitati: il Parco Zoo Punta Verde di Lignano Sabbiadoro, lo Zoo di Pistoia, il Parco Faunistico Le Cornelle di Valbrembo, lo Zoo di Napoli, lo Zoo safari Fasanolandia di Fasano, il Bioparco di Roma, il Parco faunistico Cappeller a Cartigliano, il Parco Natura Viva di Bussolengo, il Parco d'Orleans di Palermo, il Parco Zoo Falconara di Falconara Marittima, il Safari Park di Pombia, il Parco faunistico La Torbiera di Agrate Conturbia, lo Zoom Torino di Cumiana e il Giardino Faunistico di Piano dell'Abatino di Borgo San Lorenzo.

I Parchi di divertimento più belli d'Europa
Mirabilandia a Ravenna è tra i 10 parchi di divertimento più visitati durante l'anno in tutta Europa. Fanno parte di questa classifica anche Disneyland Paris a Parigi in Francia, Europa Park a Rust in Germania, PortAventura a Salou in Spagna, Legoland a Gunzburg in Germania, Gardaland a Castelnuovo del Garda, Parc Astérix a Plailly in Francia, Etnaland a Belpasso, Efteling a Kaatsheuvel in Olanda e i Giardini di Tivoli a Copenaghen in Danimarca.

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Cosa mangiare a Ravenna Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

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Piatto ferrarese a di base è la zucca. La loro forma ricorda, cappelletti e tortellini e vanno serviti o in brodo o burro e salvia.
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Squacquerone
E’ un formaggio fresco e cremoso di colore bianco caratteristico Romagnolo, oggi diffuso non solo in Emilia Romagna . Si usa metterlo sulle piadine.
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Tagliatelle al ragù
Si deve fare rosolare nel burro la carne di vitello tritata, prosciutto, carota, sedano, cipolla, pomodori e facendo cuocere il sugo che condirà le tagliatelle preparate in casa.
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Semplice impasto di farina, strutto e sale trasformato in un disco cotto su un piano di pietra e servito guarnito di prosciutto e squaquarone
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Tipico piatto di Comacchio dove le anguille si preparano con cipolla, odori, pomodori, scorza di limone e aceto.
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Prosciutto
Insaccato prodotto dalla coscia del maiale che viene conciata e stagionata in appositi depositi. Il più famoso per la sua dolcezza è quello di Parma.
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Tortellini in brodo
Piatto tipico emiliano e composti da sfoglia ripiena di carne, prosciutto, mortadella, uova, parmigiano e aromi e poi cotti nel brodo.
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Lasagne alla bolognese
Famoso in tutto il mondo. Preparato con sfoglia all’uovo rettangolari poste in una pirofila alternando strati di ragù, besciamella e Parmigiano Reggiano grattugiato e cotte al forno.
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