in castello

Weekend in castello

Non c’è bisogno di arrivare in Baviera, sulle rive della Loira o fino in Scozia per sentirsi castellani portati indietro nel tempo e vivere un’avventura in stile antico. Da nord a sud l'Italia offre una infinità di castelli, torri, rocche e manieri capaci di farci riscoprire il passato e di regalare antichi sapori e profumi nei borghi medievali che li circondano. Quel che ci vuole per un perfetto weekend con gli amici o in famiglia, soprattutto se si hanno figli affascinati dalle storie di principesse e cavalieri. A descriverci queste antiche costruzioni saranno i ragazzi e le ragazze del luogo, che meglio di altri conoscono storia e leggende legate alle fortezze più suggestive.

Per vedere il classico maniero svettante su una vallata bisogna partire dal Trentino Alto Adige, regione italiana che, rispetto alla sua dimensione, conta il numero di castelli più elevato. L’origine di queste sue costruzioni, molte delle quali risalenti all’età romana, è complessa e ancora avvolta nel mistero: quel che ci vuole per condire una vacanza con il gusto unico della scoperta.

Altra tappa fondamentale è in Valle d’Aosta: qui le costruzioni sono ben 72, tra castelli, caseforti e dongioni, inizialmente sorti come bastioni di difesa e in seguito come residenze di famiglie possidenti, per ostentarne potenza e ricchezza. Si va dal castello di Verrès a quello di Ussel, da Fénis ad Issogne, mete tra le più gettonate dai turisti internazionali. Scendendo verso il Piemonte entriamo nelle città e anche qui – a Cuneo, Asti, Alessandria – s’incontrano castelli di grande pregio storico e architettonico. E lo stesso vale per Lombardia e Veneto: da Brescia a Bergamo, da Mantova a Cremona, da Vicenza a Padova, le occasioni per trascorrere un fine settimana nei panni di novelli castellani non mancano, affacciati tra merli guelfi e ghibellini.

Le fortezze della penisola, con il gioiello di Andria

Castel del Monte, Andria, Puglia

La Toscana è una terra antica, ricca di testimonianze etrusche e romane, con tanti piccoli borghi e grandi metropoli che ancora conservano ben visibili le tracce del proprio passato medievale. Castelli, rocche, fortezze, torri, città fortificate, borghi murati si trovano in ogni angolo della regione, molti dei quali al di fuori dei più noti itinerari turistici. Un motivo in più per dedicare loro un weekend, da trascorrere nei dintorni di Siena e Arezzo, o nella campagna fiorentina.

Il centro Italia poi, tra Marche e Umbria, è tutta una scoperta: oltre ai celeberrimi centri attorno a Perugia - Assisi, Gubbio, Spello, Gualdo Tadino, sono per citarne alcuni - ne esistono tanti altri più che degni di attenzione. Anche il Lazio e la Campania abbondano di castelli e residenze signorili, molti dei quali ristrutturati e trasformanti in raffinate location per vacanze o per eventi importanti.

Arrivando in Puglia una visita è d'obbligo a Castel del Monte, ad Andria, capolavoro assoluto fatto costruire intorno al 1240 da Federico II di Svevia. È tra i più famosi castelli d'Italia (riprodotto anche sul retro della monetina da un centesimo di euro) per la singolarità del suo impianto architettonico e dei suoi interni. Il castello, infatti, è un vero e proprio gioco di geometrie: costituito da un nucleo ottagonale chiuso tra solide torri anch'esse a pianta ottagonale, vanta un elegante giardino orientaleggiante e un interno in raffinato stile gotico, con sale a pianta trapezoidale. Questa scelta architettonica pare sia legata ad una simbologia magica suggerita proprio da Federico II, appassionato di arti magiche che amava circondarsi di scienziati e letterati. Interessanti castelli troviamo anche in Sicilia: la storia di assedi e invasioni propria dell'isola, infatti, porta con sé un'eredità ricca di bastioni e fortezze - a Milazzo, Caronia, Catania, Paternò, Ragusa - imponenti strutture che valgono certo una visita.

Passeggiando tra le torri con il naso all'insù

San Gimignano la sera

Oltre ai castelli, a punteggiare il territorio italiano ci sono anche tantissime torri, che esistevano già nell'antica Roma come punti strategici di osservazione, in corrispondenza dei tracciati di mura e fortificazioni. Il periodo di maggior diffusione è però stato il Medioevo, quando vennero sfruttate, grazie alle loro caratteristiche difensive, anche per esigenze abitative: le torri permettevano infatti a ciascuna famiglia di proteggersi dai nemici presenti nella città stessa (si pensi, ad esempio, alle lotte tra guelfi e ghibellini) e nello stesso tempo di mostrare a tutti la ricchezza e la potenza del proprio casato.

Più la torre era alta, più la famiglia era importante, e con questa logica sorsero città turrite tra il XI e il XIII secolo che oggi riusciamo a stento ad immaginare. Bologna era una di queste: nel '200 le torri erano circa 180 svettanti entro le mura, oggi rappresentate dalle due superstiti Garisenda e torre degli Asinelli, simboli della città.

Per farsi un'idea di come doveva essere un tipico centro turrito dell'epoca medievale è d'obbligo ritagliarsi un romantico week end a San Gimignano. La piccola cittadina in provincia di Siena, dichiarata patrimonio dell'Unesco, mantiene per lo più intatto l'aspetto due-trecentesco del centro ed è uno dei migliori esempi in Europa di organizzazione urbana dell'età comunale. Le torri medievali che ancora qui svettano le hanno valso il soprannome di "Manhattan del Medioevo": delle 72 esistenti nel periodo d'oro del comune ne restavano 25 nel 1580 ed oggi ne sopravvivono 16, con altre scapitozzate che ancora s'intravedono nel tessuto urbano. La più antica è la torre Rognosa, alta 51 metri, mentre la più alta è la Torre del Podestà, detta anche Torre Grossa, di 54 metri. Un regolamento del 1255 vietò ai privati di erigere torri più alte della Rognosa (che all'epoca era la più alta), anche se le due famiglie più importanti, Ardinghelli e Salvucci, ne fecero costruire due di quasi eguale grandezza, per dimostrare la propria potenza.

Fantasmi e antichi misteri nascosti nelle segrete

castello di Montebello a Torriana, Rimini

Parlar di castelli significa evocare storie spesso ammantate di mistero, con tanto di antichi abitanti che tendono a rimanere in quei luoghi così affascinanti. Dove c'è un castello non è difficile trovare anche un fantasma: l'Italia pullula di leggende spettrali e storie di apparizioni, avvistamenti, inquietanti visioni. Sull'onda di questi oscuri racconti tanti visitatori affollano i castelli ammantati di mistero soprattutto nelle giornate in cui si ritiene siano più probabili gli avvistamenti (in particolare i solstizi e gli equinozi, 21 dicembre, 21 marzo, 21 giugno e 23 settembre).

Tra i più celebri abitatori spettrali dei castelli italiani c'è Azzurrina, la piccola Guendalina Malatesta scomparsa nelle segrete del castello di Montebello a Torriana (Rn) il 21 giugno del 1375 e mai più ritrovata, indiscussa protagonista delle visite notturne organizzate con tanto di luci soffuse, registrazioni audio e immagini fotografiche scattate sul posto da cacciatori di fantasmi certificati. La bimba dai capelli azzurri è in buona compagnia: al Castello Sforza di Imola c'è il fantasma di Caterina, alla Torre del Diavolo del Castello di Poppi quello di Matelda; Lucida Mansi abita nell’Orto Botanico di Lucca, Avalda gira di notte nel Castello di Monselice mentre lo spettro della Regina Elena degli Angeli si aggira nel Castello di Lagopesole.

Non mancano, ovviamente, tanti fantasmi importanti e blasonati da ritracciare tra mura e segrete: la leggenda narra che gli spettri di Federico Barbarossa e Obizzo Malaspina appaiano nel Castello di Oramala a Val di Nizza, mentre il fantasma della marchesa Alfonsina Nocera è abbinato al Casale di Marco Simone di Montecelio. E c'è chi assicura che lo spettro di Gioacchino Murat, generale francese, re di Napoli e maresciallo dell'Impero con Napoleone Bonaparte, si aggiri per le sale del Castello Aragonese, a Pizzo Calabro.

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